Fabrizio Bancale

Dante, l’esilio di un Poeta

Per il VII centenario dalla morte del Sommo Poeta, la Società Dante Alighieri produce un film documentario sull’esilio di Dante. “Dante: l’esilio di un poeta”, diretto da Fabrizio Bancale, è un itinerario per immagini attraverso i luoghi dove Dante ha soggiornato.

Le riprese sono durate 21 giorni e si sono sviluppate tra Toscana, Liguria e Romagna, con il primo ciak a Castrocaro e un viaggio nei luoghi dell’esilio dantesco per scoprire un Dante meno accademico, più umano e contemporaneo. “Il nostro è stato un viaggio reale e visionario che vuole provare a stimolare nuove prospettive, suggestioni, incantamenti”, spiega il regista.

Severo nell’incedere, schivo di carattere, poliedrico, ironico e tagliente, Dante Alighieri era anche un uomo appartato, silenzioso e pensoso. Visionario, mistico, profetico, silenzioso e sovente immerso nelle sue riflessioni cosmologiche, il Poeta ci ha lasciato in eredità un messaggio ancora vitale che possiamo riconoscere visitando i luoghi dove lui stesso ha vissuto o è passato più di sette secoli fa. Con un appassionante viaggio per immagini, “Dante, l’esilio di un poeta” segue i passi del ghibellin fuggiasco nella sua quasi ventennale fuga da Firenze, tra popolosi capoluoghi di provincia e piccoli borghi medievali quasi abbandonati, tra castelli e monasteri. Il percorso tra boschi verdeggianti, cascate e sentieri impervi svela anche alcuni angoli nascosti del Bel Paese dantesco, quello dove “il Sì suona”.

A dare corpo a questi personaggi ci sono un anziano clochard (Gigi Savoia) e una bizzarra viaggiatrice con la passione del disegno (Paola Tortora), accompagnati da una coppia di musicanti di strada (Canio Loguercio e Giovanna Famulari) e da un inquietante monaco spagnolo (Alfonso Desentre). Fanno parte della troupe e degli interpreti anche Penelope Zaccarini e Mario Di Fonzo, con il regista.

Attorno a questi personaggi, per circa 70 minuti si alternano testimonianze, aneddoti e leggende sull’esilio dantesco che rendono omaggio al Poeta volando sulle ali dell’immaginazione, del mistero e della poesia, attraverso i secoli e attraverso la storia d’Italia.

Il percorso comincia nelle terre della Toscana e della Romagna: dalle valli della Garfagnana, alle rive dell’Arno, dove Dante visse i primi turbolenti anni del suo esilio, tra battaglie, rabbia, illusioni e profonde delusioni. Prosegue nella Lunigiana, dove fu accolto dalla nobile famiglia dei Malaspina per conoscere un breve momento di quiete che gli consentì di ritornare a dedicarsi alla poesia. Raggiunge il Casentino dove, tra i feudi dei conti Guidi, Dante concluse le prime due cantiche della Divina Commedia, l’Inferno e il Purgatorio. Ma il suo spirito inquieto lo porterà a spostarsi ancora, prima a Verona, alla corte di Cangrande della Scala, signore della città scaligera, al quale dedicherà l’ultima cantica della sua Commedia; e infine a Ravenna. Qui Dante termina la sua esistenza terrena, e sulla sua tomba si conclude anche il viaggio.

FABRIZIO BANCALE è autore e regista di spettacoli teatrali, trasmissioni televisive, documentari e cortometraggi. Tra i suoi ultimi lavori, nel 2017 «Samosely – i residenti illegali di Chernobyl» (miglior documentario al Social World Film Festival e miglior film al Premio Fausto Rossano) e nel 2019 «Radici – l’oro nero della Calabria».

COMPARTIR

Compartir en whatsapp
Compartir en facebook
Compartir en twitter